Carmen – Sineddoche

L’amore cos’è?
Me lo sono chiesta per lungo tempo.
Nel corso degli anni mi sono data sempre una risposta in negativo.
L’amore non è.
Ogni giorno capivo sempre in più, aggiungendo qualcosa alla lista di ciò che per me non era amore.
Non era amore tante cose.
Da qualche tempo invece ho capito cos’è l’amore.
L’amore è concedersi. Scambiarsi. Ricollocarsi nella vita dell’altro senza sentire il peso del cambiamento.
L’amore è donare un pezzo di sé.
Regalarlo all’altro per riceverne il doppio.
Una moltiplicazione del proprio io che ha depennato dal mio vocabolario la parola “io” e l’ha sostituita con la parola “noi”.
Una strana addizione dove Io + Te dà come risultato un Noi impegnativo, che mi fa affrontare le cose in modo diverso.
Io so che sei al mio fianco e mi sosterrai quando ne avrò bisogno senza interferire sul mio percorso.
Mi sono concessa alla tua arte. Sono diventata la tua tela bianca sulla quale imprimere parte di te.
Mi sono sentita protagonista di un’opera più grande della semplice rappresentazione artistica.
Quello che tatuavi era solo un accenno dell’opera intera: noi. Io e te. Un amore sottopelle che crea legami duraturi. Eterni.
Ed io ho capito cos’è l’amore.
Concedendo a te una parte di me, il mio tattoo è una figura retorica che rappresenta una parte per il tutto.
Il mio amore per te è una sineddoche.

Carmen – Sineddoche

Rosaria – Luna Park

Salgo quanto più in alto è possibile e poi mi lancio nel vuoto. Salgo fino a su e guardo tutti dall’alto.
Li vedo al sicuro nelle loro vite mentre si gustano lo zucchero filato o la mela candita,  e poi mi lancio a tutta velocità tra le nuvole, con i capelli sciolti e il vento che mi accarezza il viso.
Nelle montagne russe si può leggere la parola inglese giddy, vertiginoso.
Mi nutro di queste sensazioni, perché a me piace stare così, restare ferma quasi al limite di una vertigine.
È la paura che muove ogni azione. Nient’altro.
È la paura che spinge ogni cosa.
Scesa dalle montagne russe, salgo sulla ruota panoramica mentre il giostraio invita i bambini a salire.
I giorni trascorrono in questo modo strano.
A volte sei in alto, ti senti invincibile a due passi dal cielo, altre volte sei giù senza riuscire a godere della bellezza del panorama.
La cosa che mi consola è che su ogni avvenimento o persona nel quale mi imbatto, ne ho una visione completa.
Vedo le cose in prospettive diverse in modo da apprezzarne tutte le sfumature, dall’alto così come dal basso.

Vivo in un luna-park. Tra luci al neon ed umani giostrai.

 

 


 

Rosaria – Luna Park